Al nostro secondo appuntamento la Signora A. deve saltare l’incontro perché costretta a tenere il nipotino a casa. Appare alquanto seccata per la propria assenza poiché dice che ha sentito gli effetti del trattamento e non vedeva l’ora di tornare.
Per il terzo trattamento la Signora A. arriva come sempre puntuale e carica di entusiasmo. Fuori fa molto freddo e si è avvolta in una grande sciarpa di lana bianca che lascia intravedere poco gli occhi: appena entra nella scuola mi sorride e saluta tutti guardandosi intorno.
Quando si siede mi racconta che da quando ha incominciato questo percorso i piedi le rimangono caldi anche per un giorno o due dopo il trattamento nonostante abbia incominciato a fare decisamente freddo e l’inverno non sia di certo la sua stagione preferita: questo cambiamento le sembra molto importante e le da conforto.
Dal nostro colloquio iniziale apprendo che in questo periodo si sente sola perché i figli maschi non vanno a trovarla, e ha scarsi rapporti con la sua unica figlia femmina per vecchi rancori reciproci. Dall’Hara vengo colpita dal meridiano dell’Intestino Crasso che mi risponde con un colpo deciso e dal tono sommesso dell’area di Stomaco. Decisi i due meridiani, pianifico di trattare i meridiani di Stomaco in posizione supina e Intestino Crasso in laterale.
Poiché l’addome della Signora A. mi sembra gonfio e teso, metto in relazione i due meridiani sia fisiologicamente che dal punto di vista delle funzioni. Inizio a lavorare con l’idea di fare spazio per accogliere un nuovo nutrimento spirituale ed affettivo.
Dopo il trattamento shiatsu di 50 minuti, torno in Hara, ripeto la valutazione e mi sembra tutto più quieto. Mi allontano un attimo e quando ritorno la Signora A. è già seduta e mi sorride. Ha delle domande da farmi circa le sensazioni che ha provato durante il trattamento: mi dice di aver cercato di rimanere sempre sveglia e vigile perché voleva cogliere tutte le sfumature del trattamento. Si rammarica che non le abbia messo le mani “a coppa” sugli occhi perché le altre volte le avevano dato una sensazione molto molto piacevole di luce. La sua fortissima sensibilità mi colpisce ancora una volta e mi rincuora. Quando si solleva dal futon accetta il mio sostegno e si alza con più facilità.