Lo ammetto, io mi lascio suggestionare dalle coincidenze: credo che non esistano come eventi del tutto casuali, ma che siano suggerimenti dedicati a chi li vuole ascoltare. Una coincidenza che mi ha colpito è stato rincontrare Giulia – La Casa del Cuore Counseling, mia compagna di università a Torino, nel momento stesso in cui decidevo di cambiare vita attraverso il sostegno per gli altri e soprattutto scoprire che anche lei stava seguendo una ricerca personale simile ma attraverso il Counseling.
giulia counselingIo e Giulia ci siano incontrate quando eravamo due ragazze piene di speranze, proiettate verso l’esterno: ci siamo riavvicinate quando siamo diventate due donne impegnate nella ricerca di noi stesse e delle nostre profonde aspirazioni. La sua storia è forse simile a quella di molte persone che ricercano la forza e l’amore verso se stessi e mettono la loro passione nel sostegno degli altri per fargli riscoprire la propria bellezza e forza.

Giulia oggi è una counselor e insegna alle persone ad ascoltarsi, per stare meglio con se stessi e con gli altri. Per questo motivo vorrei raccontarvi di lei attraverso le sue stesse parole.
Ciao Giulia, benvenuta! Ti va di raccontarti un po’?

Ciao Lina! Comincio con il dirti grazie per aver pensato a me per questa intervista. Cosa posso dire di me? Sono una persona che, a un certo punto della sua vita, ha sentito il bisogno di aggiustare la rotta… molto spesso le scelte che facciamo riflettono più le aspettative altrui che i nostri veri desideri. Ma la cosa bella è che in qualunque momento possiamo dare piccoli tocchi al nostro timone per cambiare direzione. Perciò poco più di tre anni fa ho iniziato la scuola di counseling relazionale Artemisia, e oggi eccomi qui. Vivo a Torino, ma grazie alla tecnologia lavoro anche on-line, e propongo colloqui individuali e laboratori di gruppo.

Cos’è il Counseling in generale? e per te?
Secondo la definizione di Assocounseling, l’associazione di professionisti di cui faccio parte, “Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione”. E’ una professione di aiuto che si rivolge a persone sane, cioè che non soffrono di patologie psichiche, per aiutarle a stare meglio nei momenti di fragilità ma anche per crescere e diventare più consapevoli nel rapporto con se stessi e con gli altri.
Il mio modo di fare counseling, in particolare, insegna al cliente ad ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni, perché spesso li trascuriamo stando troppo nella testa e nei pensieri. Il corpo e le emozioni, invece, possono esserci di grande aiuto se impariamo a metterci in ascolto.

Pensi che ci sia in ognuno di noi qualche risorsa nascosta?
Penso che spesso non sappiamo di avere delle risorse, che invece sono lì a nostra disposizione ma non le vediamo perché guardiamo dappertutto tranne che dentro di noi. Sono convinta che tutti siano in grado di trovare dentro di sé le proprie risposte e che il ruolo del counselor sia proprio quello di creare le condizioni perché queste risposte possano emergere.

Il tuo blog si chiama “La casa del cuore“: come mai hai scelto questo nome?
Il nome in realtà l’ho scelto di getto e senza pensarci troppo… ma mi piaceva dare l’idea di un luogo protetto dove il nostro cuore potesse sentirsi accolto e al sicuro.

Che significato dai tu alle parole contatto e sostegno?
Il contatto è per me fondamentale. La cosa più importante che cerco di passare a chi lavora con me è imparare a stare in contatto con se stessi tutti interi, cioè non solo con i pensieri ma anche con le sensazioni fisiche e le emozioni. Stare in contatto con noi stessi ci aiuta a sentirci saldi e stabili e ci consente di entrare in contatto autentico anche con gli altri. Non siamo abituati a stare in contatto con noi stessi, perché siamo quasi sempre rivolti all’esterno. Ma se impariamo a farlo possiamo scoprire cose interessanti su noi stessi e su ciò che ci fa stare meglio.
Sostegno per me è esserci, con la mia attenzione e la mia empatia, esserci davvero per la persona che è davanti a me e aiutarla a vedersi come io la vedo – e cioè competente, capace di scegliere e di agire, magari affaticata e addolorata ma mai “sbagliata”. A questo proposito ti cito uno spezzone di una poesia che ho sentito per la prima volta proprio ad un convegno di Assocounseling e che mi ha colpito moltissimo:
“C’è un bocciòlo in tutte le cose,
anche in quelle che non fioriscono,
perché ogni cosa fiorisce, da dentro, per autobenedizione.
Sebbene a volte sia necessario
insegnare ancora alle cose la loro bellezza,
mettere la mano sulla fronte accigliata del fiore,
e ridirgli di nuovo con parole e col contatto
che è bello,
finché non fiorirà nuovamente, da dentro, per autobenedizione.*”
*San Francesco e la scrofa – Galway Kinnel

Cosa si può ottenere con un percorso di counseling?
Dipende molto dal momento di vita e dai bisogni della singola persona, ma in generale il counseling può aiutare a superare momenti di vita difficili, ridurre la frenesia e lo stress, sentirsi più sereni, fare le scelte giuste per sé e vivere meglio la relazione con se stessi e con gli altri.

Grazie a Giulia per aver voluto raccontarsi su questo sito!
Per chi fosse interessato e volesse trovare qualche spunto a volersi più bene può scaricare il suo Ebook gratuito.