Grazie alla mia passione per le storie, sono sempre alla ricerca di nuovi conTatti. E’ così che ho conosciuto Ilaria Cusano, la cui storia mi è stata di illuminate conforto: una donna che crede fortemente nel potere femminile di far risaltare in noi l’amore, la condivisione e la reciproca valorizzazione. Ilaria mi ha subito colpito perchè ha scelto di essere quello che è ma non nella staticità, bensì arricchendosi di giorno in giorno nel contatto con gli altri e condividendo le sue stesse scoperte attraverso il suo lavoro.
La bellezza del contatto per me è infatti non solo il sostegno ma anche la condivisione. Per questo motivo ho deciso di raccontarvi il mio incontro con Ilaria e la ringrazio molto di aver accettato di essere qui con noi.

Ciao Ilaria, benvenuta! Ti va di raccontarci qualcosa di te?

Ciao Lina 🙂 Grazie anche a te della condivisione! Io sono di Roma, ho 32 anni e, a differenza di moltissime persone che vedo e incontro ogni giorno, ho sempre esercitato la mia passione e vocazione come lavoro: nel 2005 ho iniziato come formatrice nell’ambito dello yoga e delle discipline olistiche, e dopo 2 anni mi è stato proposto per la prima volta di strutturare un percorso di life-coaching; da quel momento è cominciato il grande amore della mia vita! Avendo studiato sociologia all’università e danza e teatro per 20 anni, ho indirizzato la strutturazione dei miei percorsi verso l’ambito creativo, relazionale, spirituale e sociale, dando valore, per l’appunto, al valore del femminile, non nel senso di appartenente solo alle donne, ma di afferente all’emisfero destro del cervello. Tendenzialmente, tutti noi lo conosciamo e utilizziamo ancora troppo poco, rispetto a quanto usiamo l’emisfero sinistro – per cultura, facciamo riferimento praticamente solo a quest’ultimo, ed è esattamente tale fattore che a me preme cambiare nel tempo, a livello personale e collettivo.

In “Shaktilandia potere femminile in azione”, c’è una frase nell’incipit del sito che mi fa colpito molto: “Apri il cuore e la pancia, quindi, tu che entri.” Perchè proprio la pancia? Cosa intendi?

Alcune culture più avanzate della nostra relativamente agli aspetti profondi e sottili dell’esistenza, come per esempio quella andina del Perù e quella indiana a cui mi riferisco nel mio libro sull’S-Coaching®, ci indicano i genitali e la testa (istinti e razionalità) come i territori più maschili della nostra identità, e il cuore e la pancia (sentimenti e affetti) come quelli più femminili.
La pancia, in particolare, è il luogo dei legami tipici dei mammiferi, gli affetti per l’appunto, che ci spingono in una direzione piuttosto che in un’altra tramite il motore primario delle emozioni, di cui fin troppo spesso nella nostra cultura si parla in termini negativi, come degli impedimenti, dei limiti e delle distorsioni, mentre invece esse hanno una dignità che va riconosciuta, difesa e anche valorizzata: le emozioni sono una parte costituente primaria dell’essere Umani. Senza le emozioni si rischia di diventare aridi e freddi come delle macchine, e con le emozioni rifiutate, negate, troppo controllate o represse, sicuramente si sviluppano dei problemi, più o meno seri.
La pancia, inoltre, è molto chiara nel dire sì o no, di qual è il limite tra chi e cosa è bene far entrare nel nostro spazio, e chi e cosa, invece, è meglio lasciare fuori. Sono questi i motivi per cui ho scelto di stimolare tali “antenne” nelle persone che arrivano nel mio blog: perché desidero che decidano se restare o andarsene usando il cuore e la pancia, e non solo la testa e i genitali, che solitamente sono fin troppo attivi.

Secondo te perchè le donne faticano tanto a trovare il proprio ruolo nella vita, nonostante il loro grande potere?

Fondamentalmente perché danno troppa importanza agli altri e troppa poca a se stesse – questo è in nocciolo della questione, secondo me.

Gli altri sono importanti, ma non quanto lo siamo noi stesse: io sono l’unica a cui, alla fine della storia, devo rendere conto, la sola anima e coscienza di cui mi è dato conoscere l’essenza, e l’unica con cui dovrò convivere ogni singolo momento e periodo della mia vita. Gli altri (genitori, partner, figli, amici, collaboratori e società) non sono così importanti quanto a noi donne è stato insegnato nel corso dell’educazione – o meglio, lo diventano solo dopo che siamo diventate capaci e brave di mettere noi stesse in primo piano.
Questa eccessiva attenzione per gli altri fa sì, per esempio, che le donne non si prendano abbastanza cura di se stesse (salute psico-fisica, benessere economico, realizzazione professionale), non si formino e aggiornino sufficientemente (per lavoro e per passione) e non dedichino abbastanza tempo ed energie alla partecipazione alla vita sociale. Questo, paradossalmente, genera grossi problemi e carenze anche per gli altri (famiglia e amici), e per l’intera collettività, che viene privata di un contributo di valore.
Tutto, comunque, secondo me parte dalla formazione: è l’ambiente che ci educa, costantemente, e per questo è essenziale colmare tali vuoti, per creare un ambiente che educhi in un certo modo e non più in un altro, il che è l’obiettivo di tutti i miei percorsi formativi, seminari e percorsi personalizzati.

Ho letto che ritieni che “il potere femminile è presente in ugual misura in donne e uomini”, secondo te gli uomini hanno difficoltà ad entrare in contatto con il proprio potenziale femminile?

Non più di quanto ne abbiano le donne, e la responsabilità, in ogni caso, secondo me è più delle donne che degli uomini: sono io a dover mostrare a mio marito e al mio partner professionale come si fa, se non lo faccio io dovrà farlo un’altra donna, e se nessuna donna lo fa lui non può diventare capace, in questo.
Nel corso degli anni, in ogni caso, io ho incontrato tanto uomini quanto donne che hanno difficoltà a contattare il proprio lato femminile, così come tanto uomini quanto donne che lo fanno con facilità. Non ho fatto ricerche strutturate in tal senso, e la stragrande maggioranza dei miei clienti di fatto è costituita da donne, ma a intuito e in base alla mia esperienza posso dire che non penso ci siano delle differenze sostanziali basate sul genere, in questo senso. Ci sono moltissime donne che non fanno la propria parte, non perché non vogliono, ma perché non si rendono conto di quanto è importante, purtroppo.

C’è qualche consiglio che ti andrebbe di condividere con noi?

Volentieri! Vado a ruota libera!

  1. Usa il cuore e la pancia, tanto di più di quanto sei abituata/o a fare.

  2. Stimola gli altri a fare altrettanto;

  3. Leggi, formati, partecipa a corsi e seminari, raccogli informazioni sul potere femminile e su come funziona l’emisfero destro del cervello, perché farai un bellissimo regalo non solo a te stessa/o, ma anche a chi ti sta intorno e alle generazioni che verranno dopo di noi.

  4. Concedi la giusta considerazione, importanza e dignità al valore del femminile, nella consapevolezza del fatto che non solo non ci è stato insegnato a farlo, ma che la maggior parte delle persone non lo fa – se non ti dai da fare tu per prima/o difficilmente farai spazio a tale bellezza e ricchezza.

  5. Cerca l’integrazione e l’armonia tra parte femminile e parte maschile, perché non ci possono essere pace, benessere, soddisfazione e ricchezza nella competizione e nella lotta, a livello personale e sociale.

ilaria-cusanoQueste mi sembrano le ispirazioni più importanti da lanciare ai lettori 🙂 Per chi volesse saperne di più al riguardo,il mio invito è di visitare il mio sito (www.ilariacusano.it) e/o di iscriversi alla mia newsletter, attraverso cui 2/3 volte al mese io regalo molte pillole di formazione gratuita, oltre a spunti, informazioni e aggiornamenti per risvegliare il proprio lato femminile.

Un caro saluto a tutti e grazie ancora a te, Lina, per la condivisione 🙂